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5 COSE CHE FORSE NON SAI DELL’ INCANTEVOLE CREAMY BY TOKYO TIGER

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Il 5 febbraio 1985 alle 19:50 su Italia 1 approdava per la prima in TV "l’incantevole Creamy". Già ampiamente citata sul mio blog, oggi, vorrei condividere con voi 5 curiosità del tutto inedite su uno dei miei cartoni animati del cuore. Sapevate, per esempio, che il titolo giapponese di Creamy non era quello attuale? Che uno dei due gattini doveva morire? Inoltre cos’hanno in comune Lady Oscar e Creamy? leggete un po’ qui. 

 1 – IL TITOLO ORIGINALE DI CREAMY
Scoop! In Giappone abbiamo preso contatti con un collezionista che per motivi suoi vuol rimanere anonimo. Succede che rovistando tra le mille meraviglie della sua collezione incredibile, tra le varie chicche retro-anime,  è saltato fuori un vecchio script di Creamy che, al tempo, credo sia stato gettato via. Sappiamo che il titolo di Creamy in giapponese è 魔法の天使クリィミーマミ ovvero “Creamy Mami, l’angelo della magia”, tuttavia su questo script (foto nel riquadro indicato con la freccia) compare un altro titolo はずんで クリーミ letteralmente “rimbalza Creamy” meglio adattabile come “l’esaltante Creamy”. Si nota sotto in kanji la dicitura 仮題  ovvero “titolo provvisorio”. Con molta probabilità si tratterebbe della scrittura dello sceneggiatore Kazunori Itō il quale abbozzò su questo foglio il primo titolo provvisorio dell’anime. Curioso come anche il nome di Creamy “クリィミ” era scritto diversamente “クリーミ”. In basso, oltre a Creamy bionda e Yu rossa, alcuni schizzi dei personaggi che poi non vennero approvati nella versione definitiva del cartone animato.
 
 2 – CHE C’ENTRA LADY OSCAR CON CREAMY?
Sapevate che il compositore delle canzoni meravigliose di Creamy, Kōji Makaino, è lo stesso che ha composto la stratosferica colonna sonora di Lady Oscar? Makaino ha composto inoltre i brani del film animato di Jenny la tennista, Hello Spank! e Sandy dai mille colori. Ora quando canticchierete "sai, c'è chi lo sa che nel cielo dal gran manto blu"non potrete fare a meno di collegarlo a quest'altro motivo struggente che accompagna il momento in cui di André muore tra le braccia di Oscar. Brividi. In basso le due raccolte “totali” di Versailles no bara e Creamy Mami, disponibili solo su circuiti giapponesi. Il primo CD potete acquistarlo quimentre il secondo qui
 
 3 – NEGA DOVEVA MORIRE?
Rovistando tra le mille riviste vintage in casa mi sono imbattuta in un articolo molto interessante. La rivista in questione è il n.4 di New Type dell’aprile del 1985 (ha Gundam sulla copertina). In questo numero si trova un articolo in cui intervistarono proprio Kasunori Itō lo sceneggiatore dell’anime di Creamy (in seguito scriverà con l’amico Mamoru Oshii la sceneggiatura del film di Ghost in the Shell) il quale ci spiega che aveva pensato di far morire Nega durante il corso della cinquantesima puntata proprio prima del concerto finale di Creamy. Fortunatamente lo sceneggiatore cambiò idea e, con il senno di poi, riconobbe di aver avuto proprio un pensiero stupido. Io sono pazza di Nega, voi invece tra i due gatti alieni chi preferivate?
 
 4 – LE SCENOGRAFIE DELL’ANIME
Le bellissime scenografie del cartone di Creamy sono state realizzate da Shichirō Kobayashi che ha il merito di aver creato per ogni anime in cui ha lavorato, un’ambientazione caratteristica e riconoscibilissima. Pensate a quanta differenza si trova tra le atmosfere rarefatte e minimaliste di Utena a quelle acquerellate e coloratissime di Creamy. Qui sotto una scenografia della mia collezione con la mitica cameretta di Yu. Si tratta del primo episodio, è il momento in cui Yu sta per trasformarsi per la prima volta in Creamy. Credo che nell’immaginario della mia generazione cresciuta a “pane e maghette” questa cameretta sia impressa nella memoria come poche altre scenografie. Kobayashi ha curato, inoltre, le scenografie di Lupin III – Il castello di Cagliostro, Space Adventure Cobra (the movie) , Touch – Prendi il mondo e vai, Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare, la rivoluzione di Utena , Berserk, Holly e Benji – Holland Youth e  Kimagure Orange Road.
 
 5 – LO SCOOTER DI YU
Esisteva davvero quello scooter che Yu nella serie chiama Roller Stick? Pare di sì. Sembra arrivasse fino ai 40 km orari e che non fosse “legale” il suo utilizzo al di sotto dei 16 anni di età. Attualmente non è commercializzato in Giappone perchè le attuali leggi sul traffico stradale giapponese ne proibisce l’uso su strade pubbliche, in quanto considerato skateboard elettrico e quindi non sicuro in luoghi trafficati. Benchè in Germania sia stato prodotto un modello simile chiamato “ePaddle ” in Giappone deve aver goduto solo di un brevissimo attimo di notorietà per poi sparire nel nulla. Lo scooter che vedete in basso è identico al modello di Yu e si chiama Mook Stick (o Mooik Stick?). Io lo desideravo da matti. Chi di voi avrebbe voluto averne uno?

Detto ciò sono davvero molte le curiosità legate a questo anime. Se siete veri appassionati saprete già che il cartone venne prodotto sia per lanciare la cantante emergente Takako Ohta sia per rilanciare sul mercato dei pupazzetti di Pino Pino precedentemente messi in commercio dalla Bandai ma rimasti invenduti (leggi cosa accadde qui). La serie, inoltre, ha la particolarità di svolgersi in tempo reale. A partire dal 1 luglio 1983 fino al 30 giugno dell’anno successivo, con cadenza di una puntata a settimana per 52 settimane. L’anime dunque, rispettava in Giappone il susseguirsi reale delle stagioni così come ricorrenze e festività. La 26sima puntata “addio poteri magici”, per esempio, fu trasmessa il 23 dicembre per cui in pieno periodo natalizio.

Ringrazio Ivan, Fabio, Pierpaolo e Luca del fan club ufficiale italiano di Creamy (se volete aggiungervi cliccate qui) per il prezioso contributo. Un ringraziamento speciale va al mio Amore per alcune traduzioni dal giapponese e la pazienza con cui sopporta la mia “ossessione”. A tal proposito prossimamente su Tokyo Tiger si parlerà nuovamente di Creamy. Roberto stesso, in vari passaggi, vi mostrerà come si realizza un cel colorando su rodovetro la Creamy che vedete nei disegni preparatori qui sopra.
Articolo di: Tokyo Tiger

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